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Smartphone, le app continuano a spiarci anche dopo averle eliminate. E nessuno è al sicuro

Smartphone, le app continuano a spiarci anche dopo averle eliminate. E nessuno è al sicuro

Bloomberg se ne frega delle “sollecitazioni” che arrivano dal Ceo di Amazon web services e da Jeff Bezos in persona personalmente (come direbbe il buon Catarella nel sequel del Commissario Montalbano). A nessuno, dall’editore all’ultimo giornalista, passa per la mente di accogliere le insistenti richieste di smentire la notizia dei microprocessori spia di fabbricazione cinese. Non solo. La redazione di Bloomberg, non contenta, adesso tira fuori un’altra storia da far rizzare i capelli. Tenetevi forte perché tutti noi corriamo il rischio di essere tracciati anche dalle “app” che abbiamo disinstallato.

Rispettare la legge alla lettera è importante ma non è sufficiente. L'etica viene prima, durante e dopo la legge

Rispettare la legge alla lettera è importante ma non è sufficiente. L'etica viene prima, durante e dopo la legge

Gli Stati Uniti e il resto del mondo devono seguire la guida dell'Europa sul tema della privacy» ha detto Tim Cook, ceo della Apple nel corso della International Conference of Data Protection and Privacy Commissioners 2018, a Bruxelles. «Alla Apple non smettiamo di cercare di produrre nuove tecnologie sperando di migliorare il mondo. Ma sappiamo che le tecnologie non possono migliorare il mondo se non cerchiamo di rispondere alla domanda: “In che tipo di mondo vogliamo vivere?”».

Il Comitato Ue per la Data protection concorda con il Garante italiano sul controllo a distanza dei lavoratori

Il Comitato Ue per la Data protection concorda con il Garante italiano sul controllo a distanza dei lavoratori

La pubblicazione, qualche giorno fa, da parte dell’European Data Protection Board(l’“Edpb” o il “Comitato”, ossia l’organo che, dopo l’entrata in vigore del Regolamento n. 679/2016 (Gdpr), ha sostituito il vecchio Gruppo dei Garanti Europei, istituito dall’art. 29 della Direttiva 95/46, abrogata dal Gdpr), dell’“Opinion on the draft list of the competent supervisory authority of Italy regarding the processing operations subjects to the requirement of a data protection impact assessment”, costituisce un importante avvenimento per due motivi.

Privacy sul web, dispiace deludere ma il ‘Do Not Track’ non serve a nulla

Privacy sul web, dispiace deludere ma il ‘Do Not Track’ non serve a nulla

La riservatezza della nostra navigazione online è e rimane una chimera. Chi pensa di essere blindato, sbaglia. E a commettere questo errore sono davvero tanti, anche grazie alla “complicità” di meccanismi di sicurezza che promettono garanzie, protezione, tutela. L’inserimento della funzione “Do Not Track” (non tracciare) all’interno dei software di navigazione in Rete ha ingenerato un clima di estrema rilassatezza: gli utenti, convinti di poter fare affidamento sul browser, non hanno preso in considerazione l’ipotesi che qualcosa potesse non andare come previsto.

Aumentano attacchi informatici e furti di identità.Che sta succedendo?

Aumentano attacchi informatici e furti di identità.Che sta succedendo?

Prima il furto dei token di Facebook, poi il baco di Google plus e l’annuncio della sua chiusura, infine le denunce di Clusit sull’aumento del furto di credenziali usate per attacchi informatici. Non dovrebbe sorprendere che proprio ieri il Censis abbia certificato un calo di fiducia dei cittadini italiani nei confronti delle piattaforme social, dei motori di ricerca e dei servizi online. In aggiunta qualche giorno fa la vicepresidente di Google Susan Molinari ha ammesso che Google consente ad aziende terze di leggere le nostre email. Che sta succedendo? Ne abbiamo parlato con il Garante della privacy, l’onorevole Antonello Soro.

I rapporti di lavoro con il GDPR dopo il Dlgs 101/2018

I rapporti di lavoro con il GDPR dopo il Dlgs 101/2018

Adesso che si dispone, grazie agli adeguamenti apportati dal recentissimo decreto 101 del 4 luglio 2018, di un testo aggiornato del nostro Codice Privacy, possiamo dire cosa c’è di nuovo in tema di trattamenti nell’ambito dei rapporti di lavoro e controlli sui dipendenti. Ricordiamo che il Regolamento ha rinviato alla normazione nazionale la tematica (cons. 155 e art. 88). In particolare l’articolo 88 del Regolamento definisce in modo ampio gli ambiti e le finalità dei trattamenti in tema di rapporti di lavoro, che possono essere regolati mediante regole più precise “da legge o tramite contratti collettivi”.

Tavola rotonda su privacy e intelligenza artificiale nel mondo del lavoro

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