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Visualizza articoli per tag: università

I dati personali di circa 50.000 studenti iscritti a club universitari e società di merchandising collegate al circuito accademico in Australia potrebbero essere stati esposti online e violati attraverso l'app "Get".

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Nell’ambito della consueta collaborazione con l'Università degli Studi di Milano, Federprivacy ha patrocinato il Corso di perfezionamento “Big data, artificial intelligence e piattaforme. aspetti tecnici e giuridici connessi all'utilizzo dei dati e alla loro tutela” con il riconoscimento dei crediti per i soci membri di Federprivacy ai fini dell’Attestato di Qualità rilasciato dall’associazione ai sensi della Legge 4/2013, e anche la previsione dei crediti formativi da parte dell’organismo di certificazione TÜV Italia per i professionisti certificati come Privacy Officer e Consulente della Privacy.

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Il PNRR finanzia la ricerca e lo sviluppo del capitale umano della Pubblica amministrazione: due borse dottorali in materia di tutela dei dati personali e società degli algoritmi, con un periodo di studio presso il Garante per la Privacy e presso Federprivacy.

Smarrire i fascicoli cartacei è un problema di privacy. Anche quando è tutto digitalizzato e nessuna informazione è andata persa, si rischia una sanzione amministrativa. Come è capitato a una università italiana che è stata formalmente ammonita dal Garante della privacy (provvedimento n. 16 del 27 gennaio 2022, finora inedito). Nel caso specifico è stato accertato lo smarrimento di 93 fascicoli relativi ad altrettanti laureati, probabilmente avvenuto in occasione del trasferimento dell'ufficio di segreteria studenti.

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Una sanzione di 75mila euro è stata comminata dal Garante per la protezione dei dati personali all'Università telematica e-Campus ritenuta responsabile di aver inviato sms promozionali senza il consenso dei destinatari.

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Il Garante privacy ha confermato la decisione dell’Università degli Studi di Firenze di negare ad una persona l’accesso civico generalizzato agli elaborati scritti, ai verbali di correzione e ai curricula dei partecipanti ad un concorso pubblico. La messa a disposizione di tale documentazione avrebbe potuto arrecare un pregiudizio concreto alla tutela dei dati personali dei partecipanti stessi.

Il datore di lavoro, che adotta procedure tecnologiche per la segnalazione anonima di possibili comportamenti illeciti (whistleblowing), deve verificare che le misure tecnico-organizzative e i software utilizzati siano adeguati a tutelare la riservatezza di chi invia le denunce. Lo ha ribadito il Garante per la protezione dei dati personali nel sanzionare un’università per aver reso accessibili on line i dati identificativi di due persone che avevano segnalato all’ateneo possibili illeciti.

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Cyber e Privacy Forum 2023, il trailer dell'evento

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