NEWS

In cartella esattoriale la sanzione del Garante Privacy non pagata

La sanzione del Garante privacy va in cartella se il trasgressore non paga subito in forma ridottissima o produce nuove memorie difensive: solo la presentazione di quest'ultimo atto, infatti, impedisce che la contestazione dell'authority assuma il valore dell'ordinanza-ingiunzione; diversamente il verbale diventa un titolo, se contiene tutti gli elementi che individuano la pretesa sanzionatoria dell'autorità: la cartella di pagamento notificata al trasgressore, dunque, costituisce non il primo atto che fa valere la pretesa patrimoniale dell'amministrazione ma un vero e proprio atto di riscossione, che risulta consentita mediante il ruolo perché il titolo a monte è definitivo.

a sanzione del Garante privacy in cartella

Fonte: Italia Oggi - di Dario Ferrara

Note Autore

FederPrivacy FederPrivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati personali, iscritta presso il Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Prev Diffamazione via email, la competenza si radica dove il messaggio viene scaricato
Next Trascrizioni di sms o di chat WhatsApp valide come prove in giudizio se la controparte non ne contesta il contenuto

25 maggio 2023: il Privacy Day Forum al CNR di Pisa nel giorno del 5° anniversario del GDPR

Mappa dell'Italia Puglia Molise Campania Abruzzo Marche Lazio Umbria Basilicata Toscana Emilia Romagna Calabria

Rimani aggiornato gratuitamente con la nostra newsletter settimanale
Ho letto l'Informativa Privacy