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Donna afroamericana incinta di 8 mesi arrestata ingiustamente per un errore del riconoscimento facciale

Donna afroamericana incinta di 8 mesi arrestata ingiustamente per un errore del riconoscimento facciale

Una 32enne afroamericana è stata arrestata ingiustamente a causa di un errore commesso dalla tecnologia di riconoscimento facciale. Da quanto riporta il New York Times, la donna, incinta di 8 mesi, si è vista piombare a casa sei agenti di polizia con un mandato di arresto per rapina e furto d'auto. E anche se all'inizio pensava che si trattasse di uno scherzo, alla fine la visita dei poliziotti si è conclusa con il suo arresto.

UE pronta a comminare multa milionaria a TikTok per violazione della privacy dei minori

UE pronta a comminare multa milionaria a TikTok per violazione della privacy dei minori

La piattaforma cinese di videosharing TikTok sarà multata da Bruxelles per "violazione della privacy dei minori dell'Unione Europea". A esserne certa è la testata britannica The Guardian anticipando sul web che la sanzione, "potenzialmente da milioni", potrebbe essere comminata "entro le prossime quattro settimane".

Ryanair accusata di violare la privacy degli utenti tramite il riconoscimento facciale per aumentare i propri profitti

Ryanair accusata di violare la privacy degli utenti tramite il riconoscimento facciale per aumentare i propri profitti

Nel pieno della stagione estiva Ryanair finisce sotto i riflettori perché pare che stia violando il diritto dei propri clienti alla protezione dei dati, chiedendo loro di sottoporsi a un "processo di verifica" che prevede il riconoscimento facciale al momento della prenotazione. A segnalarlo è Noyb, un'organizzazione attiva nella difesa della privacy, che ha riportato il caso di una prenotazione di un volo Ryanair tramite l'agenzia di viaggi online eDreams, al termine della quale la compagnia aerea avrebbe inviato un'email richiedendo al passeggero di verificare la propria identità tramite il riconoscimento facciale.

App pubblicizzata per proteggere la privacy ma in realtà raccoglieva i dati degli utenti: Meta sanzionata per oltre 12 milioni di euro

App pubblicizzata per proteggere la privacy ma in realtà raccoglieva i dati degli utenti: Meta sanzionata per oltre 12 milioni di euro

Un tribunale australiano ha sanzionato Meta Platforms, società proprietaria di Facebook, per un totale di 20 milioni di dollari australiani (paria a circa 12,2 milioni di euro) per aver raccolto i dati personali degli utenti attraverso un'applicazione per smartphone pubblicizzata come una soluzione per proteggere la privacy, senza rivelare chiaramente le sue effettive finalità.

Nominativo di un paziente leggibile sul manifesto del pronto soccorso di Arezzo, la ASL toscana scivola sulla privacy

Nominativo di un paziente leggibile sul manifesto del pronto soccorso di Arezzo, la ASL toscana scivola sulla privacy

Grossolano scivolone sulla privacy dell'Asl Toscana Sud Est che lo scorso anno aveva preso l’iniziativa di celebrare la “la sanità di tutti per la salute di tutti” diffondendo dei cartelloni con questo slogan che ritraevano in primo piano un'infermiera intenta a lavorare sul computer del pronto soccorso dell'ospedale San Donato di Arezzo, senza accorgersi però che sul suo schermo era nitidamente leggibile il nominativo di un paziente.

Riconoscimento facciale, una decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo in Russia riguarda anche noi

Riconoscimento facciale, una decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo in Russia riguarda anche noi

L’utilizzo del riconoscimento facciale per individuare e arrestare un manifestante viola la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, in particolare gli articoli 8 e 10 riguardanti rispettivamente il diritto al rispetto della vita privata e familiare e la libertà di espressione. Lo ha deciso la Corte europea dei diritti dell’uomo esprimendosi sul caso di Nikolay Glukhin, un cittadino russo che nell’agosto 2019 sulla metropolitana di Mosca portava con sé un cartonato a grandezza naturale del dissidente Konstantin Kotov, imprigionato per aver partecipato a manifestazioni non autorizzate, e la scritta “Rischio fino a cinque anni… per proteste pacifiche”.

Il Presidente di Federprivacy a Settegiorni su Rai Uno

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