Visualizza articoli per tag: DPO
Il Data Protection Officer e l'errore sulla interdisciplinarietà delle sue conoscenze
Il recente provvedimento sanzionatorio emesso dal Garante per la Protezione dei Dati personali (provv. n. 90 dell'11 marzo 2021) consente di trarre dalla realtà concreta che quotidianamente deve affrontare chi si occupa di data protection spunti per riflettere su competenze, requisiti e qualità che un Data Protection Officer deve possedere, argomento che operativamente si riflette nelle selezioni dei DPO.
Il Data Protection Officer e la gestione delle situazioni di emergenza
La situazione emergenziale è uno stato, innescato da un “agente di minaccia”, in cui può trovarsi un’organizzazione; tale condizione può essere simmetrica, ovvero colpisce tutta una serie di soggetti che appartengono ad uno specifico cluster (area geografica, settore merceologico, ecc.) oppure asimmetrica (colpisce una sola organizzazione). Un incendio o un data breach sono condizioni emergenziali asimmetriche; la pandemia Covid-19 o un evento naturale che colpisce una regione è una condizione emergenziale simmetrica.
Il Data Protection Officer interno può essere licenziato se l’azienda decide di esternalizzare la funzione
In data 22 giugno 2022 la Corte di Giustizia UE si è pronunciata nella causa C-534/20 sul rinvio pregiudiziale proposto dal Tribunale del Lavoro federale tedesco nella causa tra un Data Protection Officer e il suo datore di lavoro. La causa davanti al Tribunale del lavoro era sorta in conseguenza del fatto che in data 13 luglio 2018 la Società Leistritz aveva comunicato, con lettera al dipendente (LH) la cessazione a partire dal 18 agosto 2018 del rapporto di lavoro esistente con LH in qualità di DPO interno della Società stessa a seguito di una ristrutturazione interna in base alla quale “l’attività di consulente legale interno e il servizio di protezione dei dati doveva essere esternalizzato”.
Il Data Protection Officer tra regole e prassi: in vendita online il nuovo libro di Rocco Panetta
Si intitola “Il Data Protection Officer tra regole e prassi”, il nuovo libro, curato da Rocco Panetta, Tommaso Mauro, e Federico Sartore con la prefazione di Guido Scorza, che affronta in maniera analitica l'analisi dell'impianto normativo dedicato alla regolamentazione del data protection officer.
Il DPO alle prese con lo stato dell’arte
Lo stato dell’arte è un parametro già noto all’interno della normativa europea in più ambiti e settori, e poichè esso è un elemento dinamico il DPO deve intervenire fornendo consulenza e informazione al riguardo.
Il Dpo deve condurre le proprie indagini nel rispetto del principio di minimizzazione
Il Data Protection Officer è una funzione di così recente introduzione che stiamo tutti imparando a comprendere come deve esercitare, nel migliore dei modi, il suo ruolo, in particolare in condizioni complesse. In questo articolo si vuole approfondire un tema specifico, spesso trascurato, che riguarda l’invasività delle indagini che il DPO deve svolgere nel rispetto del principio della minimizzazione dei dati. Egli si può trovare infatti a condurre indagini, in modo sostanzialmente analogo a quanto viene svolto dall’Organismo di Vigilanza nominato ai sensi del D.lgs 231/2001, per approfondire, ad esempio:
Il Dpo non deve firmare le informative privacy o assumere ruoli tipici del titolare del trattamento
Anche in materia di sanità pubblica il responsabile della protezione dei dati personali (DPO) è un mero consulente che non deve firmare le informative o assumere ruoli tipici del titolare del trattamento. La responsabilità e gli obblighi privacy gravano infatti su quest'ultimo soggetto ovvero l'azienda sanitaria locale con tutta la sua struttura organizzativa e dirigenziale. Così il Garante per la protezione dei dati personali con l'ordinanza ingiunzione 8/2022.
Il DPO non è un ruolo di rappresentanza e non può svolgere i propri compiti nei ritagli di tempo
Da fissare un monte ore congruo per l'attività di Dpo. Non è un ruolo di rappresentanza, ma un soggetto che le scuole devono coinvolgere sistematicamente in ogni evenienza riguardante il trattamento dei dati personali. Non può essere, pertanto, un compito svolto nei ritagli di tempo.
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Il Garante incontra i Responsabili della Protezione dei Dati
In occasione della definitiva applicazione del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali (Regolamento UE/2016/679), il 24 maggio, a Bologna (Palazzo dei Congressi - Piazza della Costituzione 4), il Garante privacy incontrerà i Responsabili della Protezione dei Dati (RPD). L'obiettivo è offrire a queste nuove figure - centrali nel processo di attuazione del principio di "responsabilizzazione" (accountability) - le prime indicazioni utili per l'attuazione dei compiti e per la definizione delle modalità di relazione con l'Autorità.
Il responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza può fare il DPO in un ente pubblico?
Il Garante italiano ha chiarito che l'attribuzione delle funzioni di responsabile della protezione dei dati al responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza, considerata la molteplicità degli adempimenti che incombono su tale figura, potrebbe rischiare di creare un cumulo di impegni tali da incidere negativamente sull'effettività dello svolgimento dei compiti che il Regolamento europeo 2016/679 attribuisce al responsabile della protezione dei dati.
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