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Gdpr, diversi mesi per vedere livello accettabile di conformità nelle p.a.
General Data Protection Regulation (Gdpr): porta questo nome il regolamento portatore di una rivoluzione sugli obblighi delle imprese sul fronte della protezione dei dati personali, in vigore da venerdì 25 maggio. Fra i soggetti che dovranno vedersela con una serie di nuovi adempimenti ci sono proprio i siti web, anche se la strada per l’adeguamento alle nuove norme europee (regolamento Ue 2016/679) sembra ancora lunga. “A parte la maggioranza delle grandi aziende che hanno affrontato per tempo il tema del Gdpr”, ha dichiarato il presidente di Federprivacy, Nicola Bernardi, in un evento romano dedicato al tema, “per pmi e pubbliche amministrazioni saranno necessari diversi mesi prima che si possa auspicare di vedere un livello di conformità accettabile e, come nel caso dell’euro, occorre un loro cambio di mentalità”.
GDPR, ecco come designare il Responsabile della Protezione dei Dati
La banca dati dei responsabili della protezione dei dati (Dpo) prende forma. In settimana, infatti, partirà la procedura telematica che consente ai titolari e ai responsabili del trattamento di comunicare al Garante la designazione della nuova figura della privacy. L’Autorità della riservatezza ha messo a punto la modulistica per l’invio online. Modelli da disponibili sul sito dell’Authority in modo da dare possibilità a tutti i soggetti interessati - cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni - di prepararsi all’inoltro elettronico.
I suggerimenti del Garante Privacy sulla figura del Dpo in ambito pubblico: non risolto però il nodo Ministeri
Come noto il nostro Garante per la protezione dei dati personali ha reso disponibile sul proprio sito istituzionale il 24 maggio un documento di indirizzo su designazione, posizione e compiti del Responsabile protezione dei dati (RPD) in ambito pubblico. Effettivamente, a seguito anche di diversi interventi di matrice giurisprudenziale, questi chiarimenti a distanza di tre anni dalla piena applicazione del Regolamento Ue (GDPR), erano divenuti davvero opportuni per le diverse incertezze che fino ad adesso hanno impedito la piena affermazione di questa importante figura, specialmente per il settore pubblico dove tra l’altro è obbligatoria.
I voucher della Regione Toscana validi per il Corso per DPO al CNR di Pisa
Contributi erogati dalla Regione Toscana con voucher fino a 3mila euro per i professionisti over 40 validi per la partecipazione al percorso di formazione manageriale per Data Protection Officer, la nuova figura introdotta dal Regolamento UE 2016/79 obbligatoria per tutte le p.a. ed altre migliaia di imprese private. Corso al CNR di Pisa con attestato di competenza per i partecipanti che superano l'esame finale. Scadenza del Bando il 31 luglio
Il 63% dei Dpo ha influito nelle decisioni aziendali durante l'emergenza Covid-19
Tra le numerose criticità riscontrate negli ambienti di lavoro con l'emergenza sanitaria da Covid-19 ci sono anche quelle riguardanti la tutela della privacy ed il rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali. Uno studio di Federprivacy si pone l'obiettivo di tracciare un quadro sulla protezione dei dati personali nel contesto del Coronavirus. Pubblicato il Report del sondaggio.
Il 68% dei DPO si sentono penalizzati dalla mancanza di sostegno da parte del management
L’art. 38 del GDPR prescrive che il titolare del trattamento deve sostenere il Responsabile della Protezione dei Dati nell’esecuzione dei propri compiti che gli sono attribuiti dall’art. 39 dello stesso Regolamento UE, ma allo stato attuale il 68% dei professionisti che ricoprono il ruolo di Data Protection Officer ritengono che tra i fattori che più li penalizzano nell’assolvimento dei loro compiti vi sia proprio la mancanza di sostegno da parte del management aziendale.
Il 78% dei Data Protection Officer sono preoccupati dalle situazioni di emergenza
Tra le potenziali emergenze che potrebbero insorgere nelle aziende, è il ransomware la minaccia più temuta dai DPO (71%). Il 78% degli oltre mille professionisti intervistati in un sondaggio di Federprivacy ritiene molto probabile che prima o poi dovrà affrontare un caso critico o una situazione d’emergenza, mentre il 54% di essi vede una possibile ispezione del Garante della Privacy alla stregua di un’emergenza. Il 79% dei Data Protection Officer teme di finire sotto processo da parte del management a seguito di una criticità gestita male. Bernardi:”Anche danni da cambiamenti climatici e intelligenza artificiale sono fenomeni destinatati ad aumentare che devono essere monitorati attentamente dai DPO e che le imprese devono organizzarsi per evitare potenziali disastri”.
Il calendario della formazione specialistica di Federprivacy per il 2° semestre
Sono 45mila gli esperti di privacy richiesti dal mercato con l'introduzione del GDPR e con l'obbligo del DPO per tutte le p.a. ed altre migliaia di aziende. Programmate ulteriori sei edizioni del Master Privacy Officer e la ripetizione del corso di formazione manageriale al CNR di Pisa. Bernardi: "Anche se richieste sono molte, nostro obiettivo è quello di mantenere alta la qualità dei corsi". Varie possibilità di dimostrare le professionalità tra attestati di competenza, certificazioni di terza parte, e attestato di qualità ai sensi della Legge 4/2013
Il Comune che incarica il proprio Dpo di rappresentarlo di fronte al Garante lo pone in conflitto d'interessi
Il contrasto dell'abbandono dei rifiuti può essere realizzato dalla polizia locale anche con sistemi di videocontrollo ma occorre prestare attenzione alla protezione dei dati ed ai cartelli. E quando si tratta di ricercare solo illeciti amministrativi il perimetro normativo si restringe unitamente ai tempi di conservazione dei filmati. Lo ha chiarito il Garante per la protezione dei dati personali con l'ordinanza n. 214 del 9 giugno 2022.
Il Coordinamento dei DPO del Servizio Sanitario Regionale in Sicilia compie un anno: un esempio virtuoso da imitare
L’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia, attento alle problematiche della Protezione dei dati ed in particolare del dato sanitario, ha istituito con D.A. n° 834 del 08/05/2019 il Coordinamento dei Data Protection Officer del Servizio Sanitario Regionale (SSR). Tra lo scetticismo delle Aziende Sanitarie e la consapevolezza dell’importanza che avrebbe potuto acquisire un organismo di nuova generazione, strumento di percorsi condivisi orientati a correggere la rotta per l’approdo alla conformità, il Coordinamento festeggia il suo primo anno di vita diviso tra bilanci ed obiettivi.
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Privacy Day Forum, dibattito e spunti: lo speciale di TV9
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