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Le cyber mafie al tempo dell’intelligenza artificiale

Le cosiddette cyber-mafie si fondano su un assetto ed una struttura organizzativa tipizzata secondo il tradizionale impianto normativo di cui all’art. 416 bis del Codice Penale, ne ricalcano la genesi, le finalità, la natura, i rituali di affiliazione ed i codici comportamentali.

(L'Avv. Lombardi, membro del Direttivo di Federprivacy, relatore al convegno "Le mafie all’epoca dell’intelligenza artificiale")

Questo substrato è l’indefettibile incipit per comprendere l’evoluzione delle mafie nell’epoca dell’intelligenza artificiale.

L’ambito operativo, seppur nuovo, non abbandona però le attività tradizionali, il controllo del territorio fisico, il sistema delle estorsioni o il traffico di stupefacenti.

Ma queste attività criminali vengono implementate, affinate, adattate alle nuove operazioni nel dominio digitale, con il risultato di creare delle sinergie operative impensabili qualche decennio fa.

Le novità afferiscono proprio alla natura delle operazioni poste in essere dal momento che, queste attraverso sistemi affinati di digitalizzazione, comportano un primo risultato ancor più importante, vale a dire un innalzamento del livello di anonimato ed una drastica riduzione dell’esposizione fisica di ciascun membro dell’organizzazione criminale.

I sistemi di comunicazione criptate e le reti anonimizzate, infatti, comportano la minimizzazione dei rischi dell’identificazione di ogni singolo membro compartecipe dell’organizzazione criminale.

E le operazioni connesse, aprono ad una dimensione transnazionale di internet consentendo una rapida ed efficace espansione economica delle attività criminali tradizionali, consentendo operazioni, transazioni su scala globale.

Il c.d. sistema delle cripto valute ne è la rappresentazione plastica così come le frodi finanziarie che sono satellitari alle operazioni dalle attività poste in essere su larga scala.

Questo intero sistema, e questa vasta e gelatinosa rete di rapporti e di interscambi che rendono oggi le mafie più invasive e più pericolose rispetto al loro assetto tradizionale, impongono un innalzamento dei livelli di contrasto a questi fenomeni perché obbligano le forze dell’ordine e la magistratura ad un maggior attenzionamento nella prospettazione delle misure tecniche ed organizzative, giuridiche e procedurali che devono essere adottate per fronteggiare un fenomeno, come detto, più capillare e più devastante per la tenuta di un intero sistema economico e sociale.

Le organizzazioni criminali, infatti, stanno sfruttando le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale, applicandole al campo delle cripto valute per implementare le loro attività illecite, e per nascondersi dietro un velo di anonimato rendendendo più difficile risalire alla loro identità.

Esse utilizzano anche il dark web, il riciclaggio automatizzato e persino l’intelligenza artificiale per il reclutamento e la propaganda.

Questo sviluppo, così vorticoso ed esponenziale, deve indurre le istituzioni pubbliche, i sistemi di controllo nazionali ed internazionali, le attività investigative ad adottare misure di contrasto più efficaci come l’attività in rete ed in compliance per contrastare efficacemente questo fenomeno.

I sistemi politici ed economici dell’intero pianeta, e soprattutto i sistemi a democrazia avanzata corrono in rischio serio e concreto di una infiltrazione di questi sistemi criminali nell’economia legale.

In questo contesto, così come l’IA è utilizzata dalle cyber mafie per portare avanti i progetti criminali di controllo dell’ecosistema economico, può essere validamente utilizzata da chi ha il compito di contrastare tale attività illegale, in quanto l’IA può essere impiegata nella rilevazione preventiva di schemi illeciti e fenomeni atipici nei conti bancari e nei circuiti finanziari, così come strumenti efficaci come anagrafe dei rapporti finanziari e rapporti immobiliari.

Sotto questo profilo, va segnalato che la Guardia di Finanza ha recentemente introdotto “molecola” un software basato su IA capace di analizzare miliardi di dati in fase investigativa.

Questi sono esempi di come si possa porre rimedio ad una crescita di un fenomeno come quello mafioso, che si è ormai adattato alle nuove tecnologie ed all’intelligenza artificiale, e rappresentano uno dei possibili antidoti in grado di poter contrastare tali fenomeni da parte delle forze dell'’ordine e garantire la legalità in di ogni sistema politico, istituzionale e sociale.

Sotto questo profilo, inoltre, è necessario che vi sia una comunità di intenti e un interazione tra le forze dell’ordine e degli apparati investigativi e soprattutto una nuova coscienza da parte dei cittadini che devono sapere che, per la loro sopravvivenza, è necessario combattere ogni forma di illegalità, che ha la finalità di destabilizzare la convivenza umana e sociale, riducendone l’autodeterminazione libera ed affrancata da qualsiasi condizionamento, come quello tipico del sistema mafioso, che trova nella storia sempre la capacità di rigenerarsi ed adattarsi alle nuove condizioni, rendendo ancor più problematica ogni attività di contrasto, che proprio per questo motivo, deve cercare di trovare nuove forme e nuovi strumenti di interdizione.

Note sull'Autore

Vittorio Lombardi Vittorio Lombardi

Avvocato civilista del foro di Cosenza, Privacy Officer e Consulente della Privacy certificato TÜV Italia, membro del Consiglio Direttivo di Federprivacy. Web: www.studioavvlombardi.it

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