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Il D.lgs. n. 24/2023, in G.U. n. 63 del 15.03.2023, vigente al 30.03.2023, attua la direttiva UE 2019/1937, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle normative nazionali. In particolare, l’art. 13 (della succitata disposizione normativa) è dedicato al “trattamento dei dati personali”.

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Alla possibilità di segnalare con specifiche garanzie di riservatezza un eventuale illecito presso la propria amministrazione o la propria azienda (“whistleblowing”), si aggiunge ora la possibilità di inviare una segnalazione direttamente all’Autorità Anticorruzione. Questa è una delle innovazioni introdotte dalla recente riforma della disciplina del whistleblowing, cui si riferiscono le Linee guida dell'Anac relative alla presentazione e gestione delle segnalazioni cosiddette “esterne”, sulle quali il Garante ha espresso parere favorevole.

Il datore di lavoro, che adotta procedure tecnologiche per la segnalazione anonima di possibili comportamenti illeciti (whistleblowing), deve verificare che le misure tecnico-organizzative e i software utilizzati siano adeguati a tutelare la riservatezza di chi invia le denunce. Lo ha ribadito il Garante per la protezione dei dati personali nel sanzionare un’università per aver reso accessibili on line i dati identificativi di due persone che avevano segnalato all’ateneo possibili illeciti.

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La tutela per il licenziamento del whistleblower è stata di recente oggetto di modifiche da parte del Dlgs 24/2023, attuativo della direttiva Ue 2019/1937. In precedenza, questa protezione era riconducibile alla previsione di un generico «divieto di atti di ritorsione o discriminatori» nei confronti del segnalante per motivi collegati alla segnalazione (articolo 6, comma 2-bis, del Dlgs 231/2001, introdotto dalla legge 179/2017).

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L’entrata in vigore dal 15 luglio, del Dlgs 24/2023 sul whistleblowing, costituisce una occasione per approfondire le potenzialità dello strumento, per coglierne il valore aggiunto che può apportare. Un moderno assetto su questo tema non può che apportare un valore aggiunto per le organizzazioni coinvolte. 

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Le aziende del settore privato di piccole dimensioni hanno ancora poche settimane per gli adempimenti dettati dalla nuova disciplina sul whistleblowing che tutela le persone che segnalano violazioni di cui siano venute a conoscenza nel contesto lavorativo e che prevede l’istituzione di un canale interno di segnalazione, adeguate procedure e la nomina di un soggetto incaricato della gestione.

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Le aziende che impiegano 250 o più dipendenti hanno due mesi e mezzo di tempo per allinearsi alle regole del Dlgs 24/2023 che ha attuato la Direttiva Ue 2019/1937 e introdotto in via generalizzata l’istituto del whistleblowing nel nostro ordinamento. Le aziende che impiegano invece fino a 249 lavoratori hanno tempo fino al 17 dicembre. Con il termine di whistleblowing si intende la rivelazione da parte di un soggetto di un illecito commesso all’interno di un ente, del quale lo stesso abbia avuto conoscenza nell’esercizio delle sue funzioni.

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P.a. e imprese obbligate a scrivere e gestire la valutazione di impatto privacy per il whistleblowing. È quanto prevede lo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva Ue 2019/1937 sulla segnalazione di illeciti per contrastare fenomeni corruttivi, sia nelle imprese private sia nelle pubbliche amministrazioni. L'art. 13 dello schema di dlgs, all'esame del parlamento per la formulazione del parere, è dedicato al trattamento di dati personali nei procedimenti di whistleblowing e ha l'obiettivo di chiarire alcuni adempimenti derivanti dall'applicazione della disciplina sulla privacy.

L'Ispettorato nazionale del lavoro ha adottato il Decreto direttoriale 27 ottobre 2021 n. 2 recante modifiche e integrazioni al piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza 2021-2023. Le modifiche al Ptpct 2021-2023 si sono rese necessarie al fine di adeguare il piano al nuovo portale Trasparenza Pa e alla nuova piattaforma di segnalazione illeciti (whistleblowing). I nuovi applicativi consentiranno le gestione delle procedure di segnalazione degli illeciti e saranno operativi dal 1° novembre 2021.

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Il DLgs 24/2023 che disciplina il whistleblowing (DLWB), recependo la Direttiva UE 1937/2019 (UEWB), regolamenta quello che, come sottolinea l’ ANAC, è un “diritto fondamentale, riconosciuto a livello internazionale, estensione del diritto di libertà di espressione”. Ma fra dettato della Direttiva e DLWB, emerge quella che appare una applicazione nel nostro sistema a geometria variabile.

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Privacy e Lavoro nell'era degli algoritmi

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