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Whatsapp, ora gli hacker scrivono i messaggi per noi. Obiettivo? Far svelare segreti agli amici

Sostituire la risposta vera con una inventata, citare un messaggio in un gruppo attribuendolo a una persona che non fa nemmeno parte del gruppo, inviare un messaggio a un membro di un gruppo, sotto forma di messaggio di gruppo, ma che di fatto viene inviato solo a un destinatario con l’obiettivo di generare una risposta a più persone non coinvolte. Si fanno sempre più raffinate le tecniche degli hacker ed è Whatsapp a finire nel mirino.

I cybercriminali hanno messo a punto sistemi in grado non solo di intercettare le conversazioni ma di “manipolarle” con l’obiettivo di veicolare virus o fake news attraverso i messaggi. A scoprire la “falla” la società di cybersecurity Check Point Software Technologies.

“Il malintenzionato può manipolare il testo così da fornire una risposta che potrebbe essere di grande beneficio per lui oppure potrebbe diffondere informazioni errate su un determinato prodotto e causare così gravi danni anche d’immagine a un’azienda o, ancora, potrebbe trarre in inganno le persone per far svelare segreti a loro insaputa”, spiega la cybersecurity company che mette in allerta soprattutto gli utenti “aziendali” anche e soprattutto in vista del lancio delle nuove funzionalità business per Whatsapp annunciate da Facebook per supportare le aziende nella vendita dei prodotti e nella gestione del servizio di customer care attraverso l’app da 1,5 miliardi di utenti, oltre un miliardo di gruppi e 65 miliardi di messaggi inviati ogni giorno.

“È facilmente intuibile come una falla di questo tipo, se sfruttata, potrebbe causare danni a un’azienda dal valore non quantificabile”, evidenzia Check Point ricordando che su Whatsapp sono circolate e circolano fake news (ad esempio quelle sui finti premi o coupon in regalo) “Addirittura – sottolinea ancora l’azienda – le tecniche avanzate di social engineering sono già state utilizzate su larga scala anche quando c’era in gioco le vite delle persone. In Brasile, per esempio, sono state diffuse su WhatsApp indiscrezioni che sottolineavano quanto fosse rischioso un vaccino contro la febbre gialla – la verità era che quello stesso vaccino avrebbe potuto fermare un’epidemia che ha infettato 1.500 persone e ne ha uccise quasi 500, nel 2016”.

Fonte: Il Corriere delle Comunicazioni - Articolo a cura di Mila Fiordalisi

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