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Visualizza articoli per tag: violazioni

Una multa da 32mila euro. È la sanzione emessa dal Garante della privacy all’associazione Rousseau, responsabile del trattamento dati del sito del Movimento 5 stelle e notificato martedì scorso dai militari della guardia di finanza al presidente Davide Casaleggio nella sede milanese dell’ associazione. 

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Con riferimento ai dati di circa 36 milioni italiani, compresi in molti casi numeri telefonici e indirizzi mail, disponibili online a seguito di una violazione dei sistemi di Facebook, il Garante per la protezione dei dati personali ha chiesto al social network di rendere immediatamente disponibile un servizio che consenta a tutti gli utenti italiani di verificare se la propria numerazione telefonica o il proprio indirizzo mail siano stati interessati dalla violazione.

Il datore di lavoro non può accedere in maniera indiscriminata alla posta elettronica o ai dati personali contenuti negli smartphone in dotazione al personale. È un comportamento illecito. Lo ha ribadito il Garante della privacy vietando a una multinazionale l’ulteriore utilizzo dei dati personali trattati in violazione di legge. La società potrà solo conservarli per la tutela dei diritti in sede giudiziaria.

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Giovedì, 31 Maggio 2018 16:47

Gdpr, già fioccano i ricorsi in tutta Europa

La nuova privacy all'europea non è neppure partita e già è sommersa dalle controversie. E' appena entrata in definitivamente in vigore, in tutti i 28 paesi dellUnione europea, del Regolamento Ue 2016/679, noto come Gdpr (General Data Protection Regulation), relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento e alla libera circolazione dei dati personali, e pare che non tutto vada proprio liscio.

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Le informazioni personali di quasi 5 milioni di cittadini georgiani sono state pubblicate online su un forum di hacking durante lo scorso fine settimana. Gli interessati coinvolti sono addirittura più della attuale popolazione della Georgia di 3,7 milioni di abitanti perché il database trafugato risulta non aggiornato da tempo e contiene perciò anche i dati dei defunti.

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L'Autorità di controllo della protezione dei dati per lo stato di Berlino ( Die Berliner Beauftragte für Datenschutz und Informationsfreiheit ) ha sanzionato la seconda più grande società immobiliare tedesca Deutsche Wohnen per le violazioni del GDPR per la conservazione di dati personali senza giustificazione legale.  L'importo della multa, pari a 14,5 milioni di euro , è il più elevato finora emesso da un'autorità di controllo tedesca per le violazioni della protezione dei dati.

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Un gigantesco database di 4 terabytes contenente 1,2 milardi di record di informazioni personali, inclusi account di social media, indirizzi e-mail e numeri di telefono, è stato scoperto su un server non protetto. Al momento non è chiaro come l'archivio possa essere finito online accessibile da chiunque, ma secondo Vinny Troia, Ceo di Night Lion Security, la maggior parte di tali dati sono stati raccolti su un server Google Cloud da una società chiamata People Data Labs.

Mentre il Covid-19 continua la sua cavalcata e mentre cresce esponenzialmente l’uso della rete per lo smart working, gli hacker non dormono. Nella notte tra domenica e lunedì il ministero della Sanità americano è stato vittima di un cyberattacco. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali l’obiettivo - fallito - era rallentare il sistema. Gli hacker non sarebbe riusciti a rubare dati dal sistema.

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Venerdì 2 agosto il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e la Federal Trade Commission hanno intentato una causa contro TikTok e la sua società madre ByteDance, sostenendo che la TikTok ha ripetutamente violato il Children's Online Privacy Protection Act. (COPPA)

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Google nuovamente nell’occhio del ciclone per concorrenza sleale. Dopo le accuse da parte della Commissione UE, il colosso di Mountain View finisce al centro di un’inchiesta giornalistica di The Information. L’azienda è accusata sostanzialmente di aver utilizzato un sistema studiato a tavolino per avvantaggiarsi nei confronti di società che forniscono servizi analoghi. Nel mirino c’è il sistema operativo Android, perché Google è sia proprietaria del sistema operativo per dispositivi mobili sia di tanti servizi che “girano” sullo stesso come YouTube, Gmail, Hangout, Maps e tanti altre app che inevitabilmente sono in concorrenza con altri applicativi di terze parti.

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Privacy Day Forum 2024: intervista a Pasquale Stanzione

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