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Se usate l’email di lavoro sullo smartphone il vostro capo potrebbe spiarvi anche in vacanza

Se siete il tipo di persona che “non stacca mai la spina”, e vi piace essere efficienti anche quando siete assenti dall’ufficio, quella di consultare la vostra email di lavoro sul vostro telefonino personale potrebbe sembrare una buona idea, ma si tratta di una soluzione non esente da effetti collaterali.

Impostando il vostro smartphone per usare la posta aziendale, potreste infatti consegnare nelle mani del vostro capo (o di qualche collega curioso del reparto IT) molte informazioni riguardanti la vostra sfera privata, tra cui la vostra posizione geografica, la cronologia dei messaggi di testo, e anche un registro della navigazione web. In certi casi, potreste addirittura dover subire in modo frustrante la cancellazione delle vostre foto, le chat, e tutti i file che custodite nel vostro dispositivo mobile.

Risparmiando sull’acquisto degli apparecchi e sulle utenze telefoniche, generalmente le aziende sono favorevoli a far utilizzare ai dipendenti i loro cellulari personali anche per fini lavorativi come BYOD (Bring Your Own Device), ma d’altra parte spesso richiedono di impostare un profilo MDM (Mobile Device Management), una funzionalità software che viene diffusamente usata per gestire, monitorare, e mettere in sicurezza smartphone e tablet in uso all’interno di una organizzazione.

Attraverso questo strumento, non solo il vostro capo potrebbe venire a sapere dove siete ed i siti web in cui navigate mentre magari siete rilassati in vacanza, ma in caso di smarrimento, come prevedono molte policy aziendali, potrà anche attivare la formattazione del dispositivo da remoto per impedire a sconosciuti che lo trovino di venire a conoscenza di informazioni aziendali riservate, cancellando però con esse anche tutto il resto dei vostri file personali che vi sono contenuti.

Se state pensando che non dareste mai il consenso per concedere al vostro datore di lavoro di assumere un potere di controllo così invasivo sul vostro smartphone, è opportuno sapere che per legge non è necessario che firmiate nessun documento, ma è sufficiente che l’azienda abbia stipulato un accordo sindacale a livello collettivo, oppure che abbia ricevuto l’autorizzazione dall’ispettorato del lavoro, mentre l’unico obbligo che ha nei vostri confronti è quello di fornirvi un’adeguata informativa sulla privacy, nella quale venga spiegato chiaramente quali sono il perimetro ed i limiti dei controlli che potrebbero essere effettuati sul vostro apparecchio.

Nel caso non ricordiate cosa avete installato di preciso sul vostro telefono per usare la posta elettronica aziendale, potete verificare direttamente accedendo alle impostazioni generali ed entrando poi nella gestione dei dispositivi, da dove è possibile controllare se e quali profili MDM risultano attivi, rimuovendo eventualmente quello che non desiderate più utilizzare.

Se vi aveva attirato l’opportunità di usare la mail aziendale sul vostro cellulare personale, ma adesso siete pentiti di aver accettato l’attivazione di un profilo MDM, potete sempre ripensarci e disabilitarlo.

In tal caso, è vero che vi ritaglierete un briciolo di privacy, ma non riceverete più le comode notifiche dei nuovi messaggi direttamente sul display. In alternativa potrete comunque consultare in ogni momento la posta elettronica di lavoro accedendo tramite internet da un comune browser, senza la preoccupazione che il vostro capo o dei colleghi sappiano più cose del dovuto quando siete fuori ufficio.

Fonte: Forbes - di Nicola Bernardi, Presidente di Fedeprivacy - @Nicola_Bernardi

Note Autore

Nicola Bernardi Nicola Bernardi

Presidente di Federprivacy. Consulente del Lavoro. Consulente in materia di protezione dati personali e Privacy Officer certificato TÜV Italia, Of Counsel Ict Legal Consulting, Lead Auditor ISO/IEC 27001:2013 per i Sistemi di Gestione per la Sicurezza delle Informazioni. Twitter: @Nicola_Bernardi

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