NEWS

Dati degli utenti usati dai social per addestrare l’intelligenza artificiale: gli attivisti della privacy non ci stanno e partono al contrattacco

Nelle scorse settimane Meta ha annunciato che a partire dal 27 maggio utilizzerà i dati personali degli utenti europei, italiani compresi, per addestrare la sua intelligenza artificiale, ma se gli utenti possono essere rassegnati a subire passivamente l’ennesima invasione della loro privacy, invece gli attivisti non ci stanno e partono al contrattacco.

Ad opporsi allo strapotere della Big Tech di Mark Zuckerberg, è l’organizzazione non governativa NOYB (acronimo di "None of Your Business") fondata dall’Avv. Max Schrems per difendere i diritti digitali dei cittadini europei a partire da quelli tutelati dal GDPR.

Infatti, a NOYB non va proprio giù l’intenzione di Meta di mettere le mani su tutti i contenuti immessi dagli utenti nelle sezioni pubbliche dei social network Instagram e Facebook (post, commenti, didascalie, foto, etc.), e anche sui dati acquisiti tramite l’utilizzo dei servizi di IA di Meta (come il nuovo chatbot recentemente inserito coattivamente su WhatsApp), per usarli a suo piacimento dandoli in pasto ai propri algoritmi con l’obiettivo di addestrare i propri sistemi di intelligenza artificiale. E tutto ciò, come si legge in un comunicato sul sito dell’organizzazione non profit, “senza che gli utenti abbiano espresso un loro consenso esplicito”, ma sulla base di un presunto interesse legittimo usato come escamotage “per risucchiare tutti i dati degli utenti”.

Se Meta sostiene di agire lecitamente lasciando comunque agli utenti il diritto di opporsi (opt-out) ai sensi dell’articolo 21 del GDPR, NOYB mette invece in discussione la legalità di tale approccio giudicandolo arbitrario, e per questo si è attivata insieme ad altre associazioni per la tutela dei consumatori, inviando una lettera di diffida a Meta, affermando che questa, per utilizzare i dati personali degli utenti per l’addestramento dell’AI in modo realmente legale dovrebbe chiedere agli utenti un consenso opt-in, invece di limitarsi a lasciare loro un eventuale diritto di opposizione, come ha annunciato di voler procedere.

A tal proposito, l’Avv. Max Schrems ricorda: "La Corte di giustizia europea ha già dichiarato che Meta non può rivendicare un 'legittimo interesse' nel prendere di mira gli utenti con la pubblicità. Come dovrebbe avere un "interesse legittimo" ad aspirare tutti i dati per allenare la sua intelligenza artificiale?” Secondo Schrems, “Meta ha preso la direzione sbagliata, e semplicemente sta sostenendo che il suo interesse a fare soldi è più importante dei diritti dei suoi utenti”.

NOYB e le associazioni dei consumatori sono quindi sul piede di guerra, e spiegano che la diffida inviata a Meta è solo il primo passo, perché stanno già valutando le successive opzioni da mettere in campo, come ingiunzioni da presentare ai tribunali competenti nelle varie giurisdizioni dell’UE, e anche class action per chiedere risarcimenti dei danni immateriali subìti dagli utenti.

Schrems non risparmia infine critiche nei confronti di alcune autorità nazionali per la protezione dei dati, le quali “dovrebbero – teoricamente – intraprendere azioni di contrasto contro la non conformità di Meta al GDPR, ma invece stanno funzionando più che altro come messaggeri per conto di Meta, limitandosi ad informare le persone che se vogliono evitare che i loro dati personali vengano risucchiati dall’intelligenza artificiale devono affrettarsi ad opporsi” entro il 27 maggio.

Note sull'Autore

Federprivacy Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: urp@federprivacy.org 

Prev Intelligenza artificiale: il lato oscuro degli algoritmi predittivi e quel femminicidio che si sarebbe potuto evitare
Next Il GDPR compie 7 anni, ma oltre 6 miliardi di euro di sanzioni non hanno portato i risultati auspicati

Privacy Day Forum 2025: il servizio dell'Ansa

Mappa dell'Italia Puglia Molise Campania Abruzzo Marche Lazio Umbria Basilicata Toscana Emilia Romagna Calabria

Rimani aggiornato gratuitamente con la nostra newsletter settimanale
Ho letto l'Informativa Privacy