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Privacy Shield e Google Analitycs: il caso NetDoktor in un ampio contesto europeo

Privacy Shield e Google Analitycs: il caso NetDoktor in un ampio contesto europeo

Il sito web austriaco NetDoktor, che si occupa di notizie mediche, funziona come milioni di altri: l’utente naviga sul sito e un cookie di Google Analytics viene posizionato sul dispositivo del medesimo utente, tracciando ciò che fa durante la sua visita. Questa funzione può includere le pagine che vengono lette, quanto tempo si rimane sul sito e informazioni sul dispositivo dello stesso utente, con assegnazione da parte di Google di un numero di identificazione che può essere collegato ad altri dati.

Roblox: la privacy non è un gioco da ragazzi

Roblox: la privacy non è un gioco da ragazzi

Uno degli effetti della pandemia e dei successivi lockdown nazionali è stato certamente quello di aver aumentato in maniera esponenziale le ore che i minori passano davanti allo schermo. Di conseguenza, era inevitabile che ciò si riflettesse in maniera positiva sul mercato videoludico. A questo aumento ha certamente contribuito Roblox, il quale, più che un videogioco, è una piattaforma online per videogiochi. Infatti, tramite l’editor di Roblox, chiunque può creare un videogioco con le più svariate tematiche e meccaniche. Gli unici punti in comune sono la grafica, la quale ricorda vagamente i Lego, ed il fatto di poter monetizzare il gioco.

Trasformazione digitale: perché Privacy, Data Protection e Cybersecurity giocano un ruolo fondamentale

Trasformazione digitale: perché Privacy, Data Protection e Cybersecurity giocano un ruolo fondamentale

Il fenomeno della trasformazione digitale è un processo che coinvolge aspetti materiali ed organizzativi del mondo delle aziende: Machine Learning, Cloud Technology, Internet of Things, Artificial Intelligence, Big Data diventano i termini protagonisti di un nuovo vocabolario, di un nuovo modello di business, di un nuovo approccio al lavoro. La trasformazione all'interno delle aziende riflette il profondo mutamento del sistema di interazione e connessione tra le persone fisiche, c.d. smart system, un sistema fluido in cui, nelle abitudini di vita e di consumo, sfumano sempre più i confini tra fisico e virtuale.

Il Data Protection Officer e la gestione delle situazioni di emergenza

Il Data Protection Officer e la gestione delle situazioni di emergenza

La situazione emergenziale è uno stato, innescato da un “agente di minaccia”, in cui può trovarsi un’organizzazione; tale condizione può essere simmetrica, ovvero colpisce tutta una serie di soggetti che appartengono ad uno specifico cluster (area geografica, settore merceologico, ecc.) oppure asimmetrica (colpisce una sola organizzazione). Un incendio o un data breach sono condizioni emergenziali asimmetriche; la pandemia Covid-19 o un evento naturale che colpisce una regione è una condizione emergenziale simmetrica.

Dal Data Protection Officer al manager dei dati: come deve cambiare il ruolo chiave del Gdpr anche nel quadro di un suo costante aggiornamento professionale

Dal Data Protection Officer al manager dei dati: come deve cambiare il ruolo chiave del Gdpr anche nel quadro di un suo costante aggiornamento professionale

Come abbiamo detto più volte anche nelle pubblicazioni di Federprivacy, l’Unione Europea è impegnata ormai da anni in una sfida a tutto campo per conquistare la sovranità digitale e competere a livello globale con gli ecosistemi USA e Cina. È ovvio però che in questo quadro la figura del DPO, pur senza che il GDPR sia modificato, è destinata a cambiare.

Privacy e minori online: dall’Europa una buona notizia, ma anche un’altra meno buona

Privacy e minori online: dall’Europa una buona notizia, ma anche un’altra meno buona

C’è l’accordo politico sul Digital Service Act e sembrerebbe che l’accordo in questione preveda tra l’altro che i dati dei bambini non si potranno più utilizzare per fare profilazione.È una bellissima notizia. Peccato che il destino abbia voluto che sia rimbalzata sui giornali di mezzo mondo negli stessi giorni nei quali il Consiglio d’Europa ha reso noto in un rapporto che i bambini europei entrano per la prima volta nei siti pornografici – che sarebbero ovviamente riservati ai maggiorenni – in media a undici anni e che i gestori di questi siti, con poche eccezioni, si limitino a chiedere loro di confermare con un click di avere almeno diciotto anni.

Privacy e Lavoro nell'era degli algoritmi

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