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Troppo facile dare sempre la colpa agli hacker se le nostre telecamere ci spiano

Troppo facile dare sempre la colpa agli hacker se le nostre telecamere ci spiano

Da nostre alleate per proteggerci da ladri e malintenzionati a nemiche della nostra privacy che ci spiano nell’intimità delle nostre abitazioni. Sono le telecamere dei sistemi di videosorveglianza che sempre più spesso vengono prese di mira dai pirati informatici. Nell’operazione “Rear Window” la Polizia Postale e la Procura di Milano hanno sgominato un’organizzazione di criminali che spiavano migliaia di persone inserendosi nei sistemi informatici delle telecamere di videosorveglianza all’interno di spazi particolarmente intimi come camere da letto e bagni di abitazioni, alberghi, uffici, spogliatoi di palestre e piscine, con l’obiettivo di carpire immagini che ritraggono le ignare vittime durante la consumazione di rapporti sessuali o atti di autoerotismo, per poi poterne fare oggetto di commercio sui social.

Privacy e medicina predittiva: come conciliare il ricorso all’Intelligenza Artificiale con la tutela dei dati personali

Privacy e medicina predittiva: come conciliare il ricorso all’Intelligenza Artificiale con la tutela dei dati personali

L’Intelligenza Artificiale (IA) e le sue applicazioni in ambito medico stanno favorendo cambiamenti apprezzabili. Forse il campo dove i progressi sono più evidenti ed auspicabili è quello di predire le malattie. Nel campo della medicina predittiva attraverso l’elaborazione dei parametri giusti, l’Intelligenza Artificiale è in grado di indicare le probabilità che possa insorgere un disturbo in termini percentuali. Tutto ciò è reso possibile dalla creazione di determinati algoritmi predittivi.

Il concetto di accessibilità come base imprescindibile per l’esercizio dei diritti sulla privacy

Il concetto di accessibilità come base imprescindibile per l’esercizio dei diritti sulla privacy

Torniamo a parlare di esercizio dei diritti degli interessati, questa volta osservando la questione da diverso punto di vista. L’effettiva possibilità di comprendere agevolmente, per chiunque, quali e quante informazioni vangano richieste o carpite. Da chi e perché tali informazioni verranno utilizzate. Il concetto è del tutto complementare, ma non identico, a quello di trasparenza.

Privacy & Sostenibilità: gli impatti dell’Agenda 2030 sulla protezione dei dati personali

Privacy & Sostenibilità: gli impatti dell’Agenda 2030 sulla protezione dei dati personali

Il tema della sostenibilità negli ultimi anni è entrato prepotentemente come fattore con il quale le organizzazioni di ogni tipo si devono costantemente confrontare. L’organo direttivo di un’organizzazione, i suoi dipendenti e altri soggetti come i clienti, i fornitori, i partner e le istituzioni, vogliono confrontarsi con soci in affari che perseguono politiche sostenibili. In questo articolo si desidera mettere in evidenza, prendendo spunto da Agenda 2030 dell’ONU, i punti di contatto tra il tema della sostenibilità e la protezione dei dati personali, pur consapevoli che si tratta di una tematica borderline, ma che comunque riserva alcune sorprese.

L’approvazione del Data Governance Act segna l’avvio di una nuova fase dell’economia europea basata sui dati dalla quale non torneremo più indietro

L’approvazione del Data Governance Act segna l’avvio di una nuova fase dell’economia europea basata sui dati dalla quale non torneremo più indietro

Il 16 maggio 2022 il Consiglio della UE ha approvato in via definitiva il Digital Governance Act che ora è in corso di pubblicazione. Il nuovo regolamento entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione in G.U. della UE prevista prima dell’estate e dovrà essere applicato negli Stati membri allo scadere dei 12 mesi successivi alla data della sua entrata in vigore nella UE.

Migliaia di moduli online con il ‘trucco’: raccolgono i vostri dati anche se non finite di compilarli

Migliaia di moduli online con il ‘trucco’: raccolgono i vostri dati anche se non finite di compilarli

Più che una scoperta è una conferma, ma una di quelle conferme che sarebbe stato meglio non avere. L’hanno fatta i ricercatori di tre università, una olandese, l’altra belga e l’ultima svizzera: online che noi si clicchi o non si clicchi sul pulsante “invio” dopo aver iniziato a compilare un modulo, chi sta dall’altra parte raccoglie comunque i nostri dati e li usa o fa usare per far pubblicità.

Privacy Day Forum 2023: i momenti salienti

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