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Anche il Dlgs 101/2018 è in vigore, ma due aziende su tre non sono ancora adeguate
Con l'entrata in vigore del Dlgs 101/2018, dal 19 settembre 2018 aziende ed enti non hanno più alibi per non essere allineati alla normativa sulla protezione dei dati personali. Anche se in linea di principio non cambia molto per chi in precedenza si era già attivato per adeguarsi al GDPR, in quanto il nuovo decreto legislativo va solo ad integrare il quadro giuridico italiano con alcune prescrizioni aggiuntive armonizzando il testo del nostro Codice Privacy con quello del Regolamento Europeo, nella realtà dei fatti, alcuni recenti studi hanno però evidenziato che il 65% delle aziende non si sono ancora adeguate.
Conformità al GDPR, si parte dalla mappatura delle informazioni
La legge sulla protezione dei dati personali si applica a tutti: grandi e piccole aziende, settore privato e ambito pubblico, associazioni e studi professionali. Il motivo è chiaro: nella società delle informazioni, il governo della loro corretta circolazione è compito di chiunque. Dunque, studi e associazioni professionali sono anch’essi catturati dalla rete a strascico del data protection. Quelli di grandi dimensioni o di profilo internazionale appaiono analoghi a imprese complesse.
Conformità GDPR, i dieci errori da evitare
Il responsabile della protezione dei dati non è un factotum; le sanzioni non sono sospese; il responsabile esterno non è il Dpo. Sono alcuni degli scivoloni che possono capitare nei primi giorni di operatività del Regolamento Ue sulla privacy, che è all'esordio a decorrere dal 25 maggio 2018. Nonostante l'assenza di un decreto italiano di coordinamento.
Dopo 5 anni di GDPR la compliance sulla privacy è ancora considerata una burocrazia
Il 78% delle imprese considera ancora la privacy come un mero adempimento burocratico. Il caso della multa da mezzo milione di euro alla società di e-commerce che aveva nominato un DPO in conflitto d’interessi. Bernardi: “Con applicazioni fuorvianti del GDPR ci sono imprese di pulizia che sono state nominate responsabili del trattamento solo perché i loro addetti vedono informazioni aziendali quando svuotano i cestini dei rifiuti”. Paola Casaccino: “Spesso le società sanzionate si erano affidate a consulenti che avevano prodotto solo documentazione burocratica senza badare alla sostanza. Necessario passare dalla teoria alla pratica”.
GDPR, le big di Internet non si sono ancora messe in regola
A un certo punto su tutti i nostri dispositivi sono arrivate ondate di messaggi informativi sulla privacy. Lo imponeva il Gdpr, il nuovo regolamento europeo sulla privacy. E' entrato in vigore da poco più di un mese, ma le grandi piattaforme online si sono adeguate in modo ancora "insufficiente".
Gdpr, solo il 23% delle imprese si sono adeguate
Il 23% delle imprese italiane si è adeguata al Gdpr, la nuova normativa Ue sulla privacy in vigore da fine maggio 2018, il 59% ha progetti in corso, l'88% ha un budget dedicato. E cresce il mercato della sicurezza informatica raggiungendo il valore di 1,9 miliardi di euro (+9% su anno). A scattare la fotografia è una ricerca dell'Information Security & Privacy della School of Management del Politecnico di Milano.
I castelli di carta della privacy nelle aziende
Nella mia ormai lunga esperienza di consulente strategico in materia di privacy e protezione dati, sono purtroppo molte le aziende che ho visto sbandierare virtù che in realtà non hanno. Fin dal primo incontro presso la sede della società, o a volte perfino alla prima occhiata al sito web aziendale, spesso sono evidenti delle desolanti carenze che rivelano quanto sia realmente scarsa la sensibilità ai temi di cui mi chiedono di occuparmi.
Il Modello Organizzativo Privacy come strumento di integrazione: esempi
Il Modello Organizzativo per la Protezione dei Dati (c.d. MOP) è uno strumento di accountability, utile anche per dare evidenza di come l’Organizzazione che lo adotta intenda integrare la normativa cogente (sia generalista che di settore), come i sistemi di gestione volontari, favorendo efficaci modalità di comunicazione. L’integrazione tra sistemi è un tema di grande attualità, a cui sono dedicati standard specifici, come la recente ISO 37301:2021 “Sistemi di gestione per la compliance - Requisiti con guida per l'utilizzo”, che fornisce le “Linee guida per istituire, sviluppare, attuare, valutare, mantenere e migliorare un efficace sistema di gestione per la compliance all'interno di un'organizzazione”.
La compliance privacy nei siti web ai tempi del Gdpr
L’impatto del Gdpr sui siti web è stato in questi anni spesso sottovalutato. Molti operatori del settore hanno pensato che la redazione di una semplice privacy policy potesse, in qualche modo, bastare a rendere conforme al Gdpr il sito web. Il processo di compliance di un sito web, invece, passa inevitabilmente per l’analisi approfondita del sito, delle componenti tecniche di cui è composto e dei dati che raccoglie e tratta.
L’importanza di una compliance integrata legal-cybersecurity
L’odierno dinamismo delle aziende è caratterizzato da un notevole aumento delle minacce informatiche. Il problema riguarda sia le PMI sia le multinazionali, poiché tali rischi sono anche frutto della congiuntura creatasi su scala internazionale: l’emergenza sanitaria e l’affermazione di scenari riconducibili al cyberwarfare.
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Privacy Day Forum 2023: Smartphone usati & Privacy
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