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Pubblicato il Registro dei codici di condotta da parte del Garante per la Privacy

Come previsto dall’articolo 40, paragrafo 6 del Regolamento (UE) 2016/679 l’Autorità Garante ha pubblicato sul proprio sito istituzionale il registro dei codici di condotta. Come noto l’art. 40 del Regolamento prevede che le associazioni e gli altri organismi rappresentanti le categorie di titolari del trattamento o responsabili del trattamento possano elaborare (modificare o prorogare) codici di condotta destinati a contribuire alla corretta applicazione del Regolamento in specifici settori di attività e che tali codici devono essere approvati dall’autorità di controllo competente e pubblicati.

Garante: pubblicato il Registro dei codici di condotta

Il Registro, che raccoglie tutti i codici di condotta nazionali e transnazionali approvati, contiene gli elementi essenziali per rendere immediatamente visibile all’utente la tipologia dei trattamenti di dati personali regolati da tali codici e anche un link che rinvia al sito web dell’Organismo di monitoraggio, al quale gli utenti possono rivolgersi per la risoluzione di eventuali reclami.

Come noto i codici di condotta sono regole di condotta o pratiche uniformi ai fini della corretta applicazione della disciplina sulla protezione dei dati personali.

I codici di condotta sono stati previsti in Italia per la prima volta nel campo della protezione dei dati personali all’art. 31, comma 1, lett. h) della legge 675/96 in sede di recepimento dell'articolo 27, paragrafo 3, della direttiva 95/46/CE. Successivamente con il Codice Privacy sono stati disciplinati dall’articolo 12.

Lo stesso articolo 20 del D.Lgs 467/2001 aveva introdotto i codici al fine di disciplinare il trattamento dei dati personali in specifici settori.

L’art. 40 del Regolamento (UE) 2016/679 sancisce che gli Stati membri, le autorità di controllo, il Comitato europeo per la protezione dei dati e la Commissione incoraggiano l’elaborazione di codici di condotta destinati a contribuire alla corretta applicazione del Regolamento, in funzione delle specificità settoriali e delle esigenze specifiche delle micro, piccole e medie imprese.

Il Comitato Europeo per la protezione dei dati (European Data Protection Board) ha adottato le Linee guida sui codici di condotta e le autorità di vigilanza (Linee Guida 1/2019 del 4 giugno 2019) ed espresso parere (parere 11/2020 del 25 maggio 2020) sui requisiti di accreditamento degli Organismi di monitoraggio (odm) Successivamente l’ Autorità Garante con il Provvedimento 10 giugno 2020 n. 98 [doc. web n. 9432569] ha deliberato i requisiti per l'accreditamento degli Organismi di monitoraggio dei codici di condotta previsti dal Regolamento europeo.

Note Autore

Marco Soffientini Marco Soffientini

Avvocato esperto di protezione dei dati personali, Data Protection Officer di Federprivacy. Autore Ipsoa, docente Unitelma Sapienza, Privacy Officer certificato TÜV Italia, Fellow Istituto Italiano Privacy.  - Twitter: @msoffientini1

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