Visualizza articoli per tag: dati genetici
Il donatore di seme ha diritto di sapere numero dei bimbi
La privacy non blocca il donatore di seme: ha diritto di conoscere il numero dei bambini concepiti con il suo sperma. È quanto ha stabilito il Garante della privacy danese (provvedimento del 26 novembre 2021), che ha applicato l'articolo 15 del regolamento Ue sulla protezione dei dati n. 2016/679 (Gdpr).
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In vendita nel Dark Web i dati di derivazione genetica di un milione di utenti di origine ebraica
Di recente il sito 23andMe ha annunciato di aver subito una fuga di dati di un milione di profili di utenti con origini ebree, e a quanto pare non sembra che fossero state implementate le misure di sicurezza necessarie per la tutela di tali particolari dati.
Ok del Garante Privacy alle modifiche del Registro nazionale sulla procreazione assistita
Il Garante privacy ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto del Ministro della salute che introduce importanti novità per il Registro nazionale delle strutture autorizzate all’applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Regno Unito: sanzione per violazione della privacy da 2,7 milioni di euro ad una società specializzata nei test genetici
L’Information Commissioner’s Office (ICO) ha inflitto una sanzione di 2,3 milioni di sterline (corrispondenti a circa 2,7 milioni di euro) a 23andMe, società specializzata nell’effettuazione di test genetici, per non aver protetto adeguatamente i dati degli utenti britannici. Nel 2023 l’azienda californiana aveva subito un data breach che non era stato rilevato per quasi cinque mesi.
Sì all'accertamento della paternità dai campioni biologici acquisiti dal Ctu in ospedale
Legittimo acquisire campioni biologici presso l'ospedale al fine di accertare la paternità naturale. La persona della quale si vuole accertare la paternità non può contrastare l'azione di chi sostiene di esserne figlio perché non sarebbero utilizzabili i propri dati sanitari senza a autorizzazione. A norma del Codice della Privacy, come spiega la Cassazione con la sentenza n. 8459 del 5 maggio 2020, è infatti possibile "a fini di giustizia" superare il divieto di accesso e utilizzo dei dati sensibili.
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Siamo tutti spiati? il presidente di Federprivacy a Cremona 1 Tv
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