NEWS

Ecco quali sono i posti dove non installare mai ‘Alexa’ per tutelare la vostra privacy

Non sopporto gli assistenti vocali che reputo maggiormente impiccioni della suocera più pettegola. Fra l’altro, simile parente acquisita – col passare del tempo – perde la sua sensibilità acustica e riduce la sua capacità di intercettare bisbiglii o chiacchiere sotto voce. Alexa e i dispositivi elettronici similari invece non conoscono la sordità e giorno dopo giorno migliorano addirittura la loro abilità di ascolto e di interpretazione…

(Nella foto: Umberto Rapetto, che interverrà al Privacy Day Forum 2023 in qualità di Presidente del Garante per la protezione dei dati della Repubblica di San Marino)

Se proprio non si riesce a stare alla larga da certe diavolerie, si adoperino almeno quelle piccole precauzioni che liberano da guai peggiori. Credo sia un dovere e rientri nelle basilari tecniche di legittima difesa il rendere difficile la vita ai malintenzionati.

Potenzialmente questo attrezzo infernale può essere installato ovunque, ma ci sono dislocazioni che è preferibile tenere a distanza per scongiurare i rischi per la privacy e i potenziali danni che il dispositivo potrebbe subire.

E’ fin troppo ovvio che – come tutti gli apparati alimentati elettricamente – vada evitata una eccessiva vicinanza all’acqua per le conseguenze che potrebbero verificarsi a seguito di contatto o, addirittura, “annegamento”, ma non è quella l’unica “location” da considerarsi tabù. Ovunque ricada la propria scelta ci si ricordi che è necessario che ci sia una presa di corrente a portata di mano e che bisogna rifuggire dall’impiego di prolunghe e cavi volanti.

Collocare Alexa all’interno di un bagno non è proprio esperienza da consigliare. Qualcuno ne fa una questione di igiene, qualcun altro di natura sonora e reputazionale. Se proprio non si riesce a scansare una simile installazione, c’è chi suggerisce di tenersi il più lontano possibile dal water-closet (il dispositivo non ha naso, ma il suo orecchio è sensibile…), dalla vasca (all’interno della quale una involontaria immersione potrebbe risultare fatale) e dal lavabo (gli spruzzi non sono raccomandati).

Analoghe considerazioni sono scontate per il lavandino della cucina e in quel contesto è bene stare alla larga anche dalla zona dei fornelli, dove una salsa in ebollizione saprebbe dare più gusto, ma pregiudicare il regolare funzionamento.

Ecco quali sono i posti dove non installare mai “Alexa”

Altra area “vietata” è quella in prossimità delle finestre di casa. La vicinanza al perimetro esterno dell’abitazione potenzialmente espone al pericolo che qualcuno da fuori possa accedere all’assistente vocale e – tramite quello – conquistare l’indebito controllo di elettrodomestici ed apparati “intelligenti”. Riscaldamenti che si spengono per far trovare la casa gelida a chi torna a casa, luci tutte accese per gonfiare la bolletta, musica a tutto volume per far incazzare il resto del condominio, tapparelle elettriche che salgono e scendono in un valzer del chiaroscuro, smart TV impazzita alla ricerca di un film che non c’è su nessun canale, auto parcheggiata in garage che si avvia come se la si volesse trovare “calda” per esser pronta a partire e così a seguire nell’elenco di cose che una volta ci piaceva far da soli per goderci l’appartamento e le sue comodità: questo è lo scenario che potrebbe prospettarsi se qualcuno prende illegalmente il controllo dell’assistente vocale.

A voler completare una possibile lista dei “luoghi proibiti”, non si può fare a meno di suggerire di non piazzare Alexa et similia vicina al televisore.

Il motivo? Semplice. Basta pensare a quante pubblicità dicono “Alexa, fai…” o in quanti programmi possono esserci parole che somigliano al nome dell’assistente vocale che potrebbe involontariamente sentirsi chiamato in causa e dar luogo ad iniziative che nessuno mai ha pensato di sollecitare…

Ad ogni buon conto – invece di stare a preoccuparsi di troppe insidie incombenti – vale la pena sfruttare subito il più efficace rimedio a disposizione di chiunque. Staccare la spina di quell’attrezzo, arrotolarne il cavo di alimentazione, trovare una scatola di cartone (la sua originale se la si è conservata), infilarci il congegno, richiudere ben bene e portare in cantina il pacco.

Ogni volta che si deve fare qualcosa si scoprirà che alzarsi, far due passi, piegarsi, cercare, prendere, accendere e spegnere sono un gratuito esercizio di fitness. Soprattutto mentale.

di Umberto Rapetto - Fonte Giano.news

Note Autore

Umberto Rapetto Umberto Rapetto

Ex Ufficiale della Guardia di Finanza, inventore e comandante del GAT (Nucleo Frodi Tecnologiche), giornalista, scrittore e docente universitario, ora startupper in HKAO. Noto come lo "Sceriffo del Web": un tipo inadatto ai compromessi. Fa parte del Comitato Scientifico di Federprivacy. Twitter @Umberto_Rapetto

Prev Data breach e il ruolo del Data Protection Officer nella gestione delle comunicazioni
Next Le aziende certificate sulla privacy si mantengono competitive e guadagnano la fiducia degli utenti

Privacy Day Forum 2024: intervista a Guido Scorza

Mappa dell'Italia Puglia Molise Campania Abruzzo Marche Lazio Umbria Basilicata Toscana Emilia Romagna Calabria

Rimani aggiornato gratuitamente con la nostra newsletter settimanale
I agree with the Privacy e Termini di Utilizzo