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L’archiviazione giornalistica prevale sul diritto all’oblio: la carta baluardo della 'memoria collettiva'
La Corte di Cassazione ha di recente affrontato un tema particolarmente spinoso, declinando i principi utili per bilanciare il diritto all’oblio con quello alla cronaca. La decisione nasce da una vicenda piuttosto comune: un soggetto che aveva patteggiato una condanna ad otto mesi per truffa in pubbliche forniture (dispositivi medicali) adiva l’Autorità Giudiziaria citando in giudizio la testata giornalista online sulla base della persistenza in rete della notizia di cronaca relativa.
L’intercettazione di colloqui protetti tramite un trojan non rende inutilizzabile tutte le acquisizioni
Il trojan o captatore informatico non costituisce un autonomo mezzo di ricerca della prova, ma “solo” una particolare modalità tecnica per effettuare l’intercettazione delle conversazioni tra presenti. Di conseguenza non può rientrare tra i metodi il cui utilizzo, per l’effetto di pressione sulla libertà fisica e morale della persona, è vietato dal Codice di procedura penale. Inoltre, la possibile intercettazione di conversazioni di cui è vietata la captazione ha effetti non tanto sul decreto che autorizza all’uso del trojan, quanto su quella specifica intercettazione e solo su quella, che potrebbe essere giudicata come inutilizzabile.
L’utilizzabilità nel processo civile dei dati personali raccolti in violazione delle norme di legge
I dati personali raccolti in violazione dei codici deontologici di cui al Dlgs. n. 196/2003, nel periodo anteriore alla novella introdotta dal Dlgs. n. 101/2018, sono da ritenersi inutilizzabili in modo assoluto. A questa conclusione è giunta la Cassazione con la sentenza n. 28378/2023.
Marketing: recenti decisioni della Cassazione, pronunce del Garante Privacy, e Registro delle Opposizioni
L'Autorità Garante per la protezione dei dati personali e la Corte di Cassazione si sono recentemente pronunciate a tutela di consumatori e utenti, i cui dati personali sono spesso oggetto di campagne promozionali di marketing. Gli operatori del settore sono tenuti ad osservare molteplici norme per svolgere attività di marketing, da ultimo quelle derivanti dalla nuova disciplina in materia di Registro delle opposizioni. Ci sono, tuttavia, delle modalità, osservando le quali gli operatori possono promuovere, legittimamente, i propri servizi e prodotti.
Mutui, la banca è corresponsabile per l’identità del cliente
Oltre al notaio, anche la banca è tenuta a verificare l'esatta identità del proprio cliente che stipula il mutuo. E non può invocare l'omesso o superficiale accertamento da parte del notaio come esimente o attenuante della propria responsabilità. Lo ha affermato la Terza sezione civile della Cassazione, con l’ordinanza 27599/2019, depositata il 29 ottobre.
Navigare troppo in internet costa il posto di lavoro
La Corte di cassazione, con sentenza 3133/2019 , conferma la decisione della Corte d'appello di Brescia che aveva ritenuto legittimo il licenziamento disciplinare intimato a una dipendente per accesso esorbitante a siti internet, tra cui il social network Facebook, in orario di lavoro.
Nessuna condanna penale per l’installazione non autorizzata della videosorveglianza se non c'è prova del controllo dei lavoratori
Nessuna condanna penale per l’installazione non autorizzata di un impianto di videosorveglianza all’interno della impresa – nel caso un bar – se non viene anche provato che vi lavorano dei dipendenti e che le telecamere sono idonee ad un penetrante controllo dell’attività lavorativa.
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Niente danni se non si prova la gravità delle conseguenze provocate dalla diffusione di dati personali
Dalla lesione del diritto alla privacy scaturisce il diritto al risarcimento dei danni non patrimoniali solo se si dimostra la gravità e la serietà delle conseguenze patite dall'illegittima circolazione dei propri dati personali. Ciò in ossequio al principio costituzionale di solidarietà derivante dall'articolo 2 della Carta. La Cassazione, con la sentenza n. 29982/2020, ha perciò respinto la richiesta di ristoro avanzata in base alla tesi che l'illegittima diffusione di dati personali determini automaticamente un danno non patrimoniale senza necessità di dimostrare le gravi e serie conseguenze chevil titolare abbia patito.
Non basta la lesione della privacy per ottenere risarcimento del danno
Il fatto che il Garante della protezione dei dati personali riconosca che l’interessato ha subìto una violazione della propria riservatezza, non comporta che quest’ultimo abbia automaticamente diritto ad ottenere un risarcimento del danno.
Non c'è la tenuità del fatto per chi diffama sui social
Chi crea profili falsi sui social network, nella fattispecie Facebook e Linkedin, e si rende quindi responsabile dei reati di diffamazione aggravata e sostituzione di persona, non può avvalersi della disposizione codicistica relativa alla particolare tenuità del fatto. E’ quanto stabilito da una recente sentenza della Corte Suprema di Cassazione in materia di Reati informatici.