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Si può imporre ai provider di conservare in maniera «stagna» gli indirizzi IP degli utenti

La Corte Ue precisa - con la sentenza sulla causa C-470/21 - quali debbano essere i requisiti e le modalità di conservazione degli indirizzi Ip da parte dei fornitori di servizi Internet al fine di identificazioni che non debbono però violare in sé i diritti fondamentali degli utenti cui si riferiscono tali dati di accesso alla rete.

Il fine di perseguire i reati giustifica che un’autorità pubblica nazionale incaricata della lotta contro le contraffazioni online

Fonte: Il Sole 24 Ore - di Paola Rossi

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