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PornHub aggiorna la sua privacy policy: un inizio, ma c’è molto da fare

Il 13 luglio, dopo appena due giorni dal comunicato relativo alla richiesta di chiarimenti da parte del Garante Privacy nei confronti di PornHub, il gestore della piattaforma ha aggiornato la propria Privacy Policy che nella precedente versione aveva la data del 14 aprile 2022. Sebbene nei contenuti formali risponda in parte alle questioni evidenziate attraverso l’istruttoria preliminare, molto sarà dalla documentazione a supporto delle informazioni e precisazioni formulate. Come accountability vuole, dopotutto.


Le questioni sollevate in seguito al reclamo erano relative a chiarire i seguenti aspetti:

- l’eventuale profilazione degli utenti, e le sue modalità e finalità;
- l’impiego di cookie e altri strumenti di tracciamento, con precisazione della base giuridica sia per utenti autenticati presso la piattaforma che per i visitatori, con indicazione di tipologia e natura dei dati raccolti, oltre le modalità tecniche per raccogliere il consenso e l’informativa resa agli utenti;
- l’ambito di comunicazione esterna dei dati raccolti, con precisazione dei destinatari e il riscontro degli stessi all’interno dell’informativa;
- le misure di age verification e per l’esercizio dei diritti degli interessati adottate.

All’interno della nuova informativa, emerge una nuova attività di trattamento di dati personali consistente proprio nell’age verification. Viene infatti indicato che ad alcuni utenti potrebbe essere richiesto l’invio di dati e documenti di identità, ivi incluse delle foto, per verificare la maggiore età attraverso controlli svolti da terze parti alle quali viene rinviata ogni ulteriore informazione circa le relative attività di trattamento dei dati personali.

(Nella foto: Stefano Gazzella)

La base giuridica indicata a riguardo è l’adempimento ad obblighi legali per limitare l’accesso al sito, similmente a come avviene per dei servizi di KYC. Viene precisato inoltre che la sezione riguardante la raccolta di informazioni biometriche è applicabile ai soli utenti che vogliono caricare i propri contenuti e non a chi è soggetto alle procedure di age verification.

Per quanto riguarda la profilazione degli utenti, la precisazione riguarda lo svolgimento di tale attività tanto nei confronti di utenti registrati che non registrati, per la personalizzazione dei contenuti e l’attività di marketing attraverso la raccolta di informazioni relative agli interessi derivanti dalle interazioni con i servizi del sito. L’esperienza utente raccolta attraverso i cookie analitici fa ricorso a terze parti le quali però registrano dati pseudonimizzati.

In generale viene presentata l’opzione di gestione dei cookie, che però consente solamente o l’accettazione di tutti i cookie o solo dei cookie necessari con una raccolta di consenso non granulare. Inoltre, per quanto riguarda le informazioni fornite sui cookie c’è un generale rinvio alla scadenza dei singoli cookie, ma non si entra nel dettaglio né di un elenco degli stessi né tantomeno alla base giuridica applicabile sebbene si possa ritenere essere il consenso. Consenso che viene registrato per il periodo di un anno per quanto riguarda gli utenti registrati, mentre ad ogni sessione per i visitatori.

Insomma: l’obiettivo di una maggiore trasparenza della piattaforma sembra ancora allo stato di un “work in progress”. Anche perché molto manca per chiarire a quali soggetti sono comunicati i dati raccolti, nonché l’impiego degli stessi. Il che è tutt’altro che un formalismo, in quanto risponde all’esigenza di garantire le legittime aspettative degli interessati circa l’impiego dei propri dati personali.

Note Autore

Stefano Gazzella Stefano Gazzella

Delegato Federprivacy per la provincia di Gorizia. Consulente Privacy & ICT Law, Data Protection Officer. Privacy Officer certificato TÜV Italia. Web: www.gdpready.it 

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