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Così i criminali usano ChatGpt per truffarci
Sono ormai passati alcuni mesi dal suo lancio ma la discussione è quanto mai “calda”: ChatGpt e le tecnologie di intelligenza artificiale generativa in genere portano più benefici o rischi, più vantaggi o criticità? Non c'è solo il tema del lavoro e delle professioni al centro del dibattito ma anche questioni altrettanto critiche come la sicurezza dei dati macinati dagli algoritmi e la protezione della privacy degli utenti. I cybercriminali, e questa è cronaca recente, hanno già approfittato del fenomeno per sperimentare e ingegnerizzare nuove modalità di attacco, con buona pace di OpenAi e del suo dichiarato impegno a garantire un uso adeguato della propria tecnologia.
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Il Garante della privacy notifica a OpenAI l’atto di contestazione per le violazioni del Gdpr di ChatGPT
Il Garante per la protezione dei dati personali ha notificato a OpenAI, società che gestisce la piattaforma di intelligenza artificiale ChatGPT, l’atto di contestazione per aver violato la normativa in materia di protezione dei dati personali.
Il reclamo di noyb mette ChatGPT sotto la lente del garante austriaco
ChatGPT è nuovamente sotto la lente di un’autorità di controllo, stavolta quella austriaca, in seguito al reclamo presentato da parte di noyb, l’associazione di attivisti digitali fondata da Max Schrems. Si potrebbe dire però che sono presenti sì nuove accuse che però richiamano vecchi problemi, già rilevati più di un anno fa dal Garante Privacy e attenzionati anche da parte dell’EDPB.