Nicola Maria Viscanti
Avvocato esperto di privacy e protezione dei dati personali, Delegato Federprivacy provincia di Prato - Email: [email protected]
La videosorveglianza nella UE con le Linee Guida 3/2019
Come noto agli addetti ai lavori, l’European Data Protection Board (EDPB), nel luglio del 2019 ha pubblicato le Linee Guida n. 3/2019 sulla videosorveglianza, successivamente sottoposte a consultazione pubblica conclusasi nel settembre del 2019.
Non rimuovere i “post” offensivi fa scattare il reato di diffamazione a carico del blogger
Ancora una Sentenza della Cassazione Penale sui reati cybernetici (nello specifico il sempre più diffuso reato di diffamazione attraverso il web) che merita un’integrale lettura poiché fornisce una panoramica ampia dell’impianto normativo e giurisprudenziale inerente i reati commessi dagli “internauti”.
Diffamazione online anche senza nome e cognome se la persona è comunque identificabile
E’ ormai noto come l'apertura al pubblico dell'ampio e diffuso utilizzo di Internet abbia determinato la comparsa e lo sviluppo crescente di nuovi reati, che si manifestano sia come reati informatici «in senso stretto» (vale a dire che già a livello normativo contemplano, fra gli elementi costitutivi dell’illecito, l'utilizzo di tecnologie), sia come reati informatici «in senso ampio» ed, in specie, come reati «cibernetici». La Sentenza della Cassazione Penale n. 4025/2019, è tornata ad occuparsi di quest’ultima categoria di illeciti: nello specifico minaccia e diffamazione a mezzo “Facebook”.
Cassazione, i dati valutativi devono essere forniti all'interessato
Con la Sentenza n. 32533/2018, la Suprema Corte di Cassazione, prima sezione Civile, affronta un tema di grande interesse sia per i professionisti che si occupano di privacy, sia per coloro che, pur essendo specializzati in altri ambiti, si trovano necessariamente a misurarsi con le regole processuali.
Il ruolo di dirigente non esclude la punibilità per accesso abusivo a sistema informatico
La recente Sentenza della Cass. Pen. n. 48895/18, che si è occupata della fattispecie criminosa dell’“accesso abusivo a un sistema informatico” di cui all’art. 615 ter cp, offre l’occasione per alcune riflessioni sulla figura del “dirigente aziendale” e sulle “modalità di conferimento del potere di acceso all’interno di un sistema informatico”.