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Garante Privacy, i numeri della relazione annuale

Lo scorso anno il Garante per la protezione dei dati personali ha adottato 278 provvedimenti collegiali, e 184 è stato il numero totale delle misure correttive e sanzionatorie irrogate nel 2020, tra cui 45 ammonimenti e 56 sanzioni pecuniarie, con un importo complessivo di 57 milioni di euro di sanzioni, di cui 38 milioni di euro già riscossi. Questi i dati che emergono dalla relazione annuale presentata il 2 luglio 2021 dall’Autorità presieduta da Pasquale Stanzione.

Garante privacy, 57 milioni di euro di sanzioni nel 2020

I pareri resi dal Collegio su atti regolamentari e amministrativi sono stati invece 60 con 8 comunicazioni di notizie di reato inviate all’autorità giudiziaria per violazioni in materia di controllo a distanza dei lavoratori, accessi abusivi a sistemi informatici, trattamento illecito dei dati, e falsità nelle dichiarazioni.

Nonostante il lockdown e gli impatti dell’emergenza da Covid-19, il Garante ha comunque effettuato 21 ispezioni nel 2020, anche grazie al contributo del Nucleo speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza.

Nelle sue attività di relazioni con il pubblico e tutela della privacy a difesa degli interessati, nel corso del 2020 l’Autorità ha risposto a oltre 15.000 quesiti e fornito riscontro a circa 9.000 reclami e segnalazioni riguardanti vari ambiti, tra cui il marketing e le reti telematiche, i dati on line delle pubbliche amministrazioni, la sanità, la sicurezza informatica, il settore bancario e finanziario, e il lavoro.

Garante Privacy

Rilevante e intensa anche l’attività del Garante a livello internazionale, con 179 riunioni, tutte svoltesi in modalità virtuale a causa della pandemia da Covid-19.

Sul fronte della cybersecurity e sulla mancata adozione di adeguate di misure di sicurezza da parte di pubbliche amministrazioni, imprese e piattaforme on line, è significativo il numero di 1387 data breach notificati nel 2020 al Garante da parte di soggetti pubblici e privati, in alcuni casi relativi anche a dati sanitari.

Il 2020 ha quindi rappresentato per il Garante per la Privacy un anno particolarmente impegnativo su vari fronti, in particolare quelli dettati dal contesto emergenziale del Covid-19 riguardanti le app di contact tracing, i test sierologici, la raccolta di dati sanitari di dipendenti e clienti, i “green pass”, la sperimentazione clinica e la ricerca medica, ed anche riguardo ai sistemi di didattica a distanza e il processo amministrativo e tributario da remoto.

Lo scorso anno ha visto anche una serie di interventi dell'Authority centrati sulle grandi questioni legate alla tutela dei diritti fondamentali delle persone nel mondo digitale, in particolare le implicazioni etiche della tecnologia, l’economia fondata sui dati, le grandi piattaforme e la tutela dei minori, i big data, l’intelligenza artificiale e le problematiche poste dagli algoritmi, gli scenari tracciati dalle neuroscienze, la sicurezza dei sistemi e la protezione dello spazio cibernetico, il diffondersi di sistemi di riconoscimento facciale, la monetizzazione delle informazioni personali, il fenomeno del deep fake, e quello del revenge porn.

Note Autore

FederPrivacy FederPrivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati personali, iscritta presso il Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

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