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Il Regolamento sulla e-privacy resta una priorità per la Commissione europea

Sarà la presidenza tedesca ad occuparsi della regolamentazione dell'e-privacy. Lo rende noto Oleg Butkovic, ministro croato per le infrastrutture informando i ministri Ue delle telecomunicazioni riuniti in videoconferenza sui progressi compiuti nei dossier. Durante la presidenza croata "abbiamo proposto una serie di revisioni per semplificare il testo sull'e-privacy, la protezione dei dati nella comunicazione elettronica, ma sfortunatamente è stato difficile portare avanti le negoziazioni con il gruppo di lavoro sulle telecomunicazioni a causa della pandemia",ha detto."E' necessario quindi ulteriore lavoro, nelle prossime settimane lavoreremo insieme con la presidenza tedesca per assicurare progressi" su questo dossier.

Il dossier del Regolamento UE sulla E-Privacy passa alla presidenza tedesca

"La regolamentazione dell'e-privacy resta una priorità per la Commissione Ue e sosteremmo la presidenza tedesca nel suo impegno ad ottenere l'adozione del testo appena possibile", ha detto il commissario per il Mercato interno Thierry Breton. "Il coronavirus - ha aggiunto il commissario - ci ha dimostrato quanto la regolamentazione dell'e-privacy e della protezione dei dati (Gdpr) siano strumentali nell'affrontare diverse sfide, come l'uso di dati anonimi e aggregati sulla localizzazione dei telefonini e lo sviluppo di app per la prevenzione. Allo stesso tempo è urgente modernizzare il quadro normativo per avere maggiore chiarezza legale e strumenti più moderni".

Quanto alla nascita e alle regole del nuovo Centro sulla cybersecurity Ue, il ministro croato per le infrastrutture Oleg Butkovic ha ricordato che il 3 giugno il Coreper ha concordato un nuovo mandato per portare avanti i negoziati con il Parlamento Ue. Ciò consentirà di avviare trattative che però si concluderanno con ogni probabilità sotto presidenza di turno tedesca dell'Ue.

"La Commissione è pronta ad assistere il Consiglio e il Parlamento Ue per concludere le negoziazioni del trilogo appena possibile" ha commentato Breton. Resta anche da stabilire la sede del nuovo Centro, un nodo che sarà sciolto durante i negoziati tra Parlamento Ue e Consiglio. "Un criterio certo è che non avrà sede in un ambiente non ritenuto del tutto sicuro, in particolare si deve poter far affidamento sugli operatori delle telecomunicazione e delle reti 5G", ha concluso Breton.

Fonte: Ansa

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