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Più trasparenza nel trattamento dati per ricerca storica. Bisogna dare una adeguata informativa privacy, anche nel caso di trattamento di fonti orali (mediate interviste). È questa una delle disposizioni previste dalla delibera n. 513 del Garante della privacy del 19 dicembre 2018, che ha individuato le regole etiche per il trattamento a fini di archiviazione nel pubblico interesse o per scopi di ricerca storica compatibili con il Regolamento Ue n. 2016/679 sulla protezione dei dati (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 12 del 15/1/2019).

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L'operatore del soccorso stradale oltre a curare bene le operazioni tecniche cui è naturalmente preposto deve fare attenzione anche alla privacy dei clienti. Evitando di consegnare informative imprecise e banalizzando la compilazione in strada della scheda di lavoro. Lo ha evidenziato il Garante per la protezione dei dati personali con l'ordinanza ingiunzione n. 9842389 del 24 novembre 2022.

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È antisindacale la condotta della società di consegna cibo a domicilio che rifiuta di consegnare alla organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative l'informativa sull'utilizzo e il funzionamento dei sistemi automatizzati digitali introdotta dal decreto Trasparenza (Dlgs 104/2022): con questa decisione il Tribunale di Palermo (ordinanza del 3 aprile 2023 RG 645/2023) lancia un segnale importante su un adempimento finora troppo sottovalutato da alcuni datori di lavoro.

Con un recente provvedimento l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha sanzionato un ristorante per aver installato un impianto di videosorveglianza che oltre a riprendere la strada pubblica era sprovvisto di informativa e autorizzazione dell’ispettorato del lavoro.

Niente proroga per gli obblighi informativi ai lavoratori introdotti dal decreto legislativo 104/2022 che, come previsto, entreranno in vigore sabato 13 agosto. Di contro, la disciplina di dettaglio dei nuovi adempimenti potrà essere comunicata attraverso il rinvio al contratto collettivo applicato o ad altri documenti aziendali solo qualora gli stessi vengano contestualmente consegnati al lavoratore, ovvero messi a disposizione secondo prassi aziendale. È questo, in sintesi, il contenuto della circolare 4/2022 pubblicata dall’Ispettorato nazionale del lavoro, d’intesa con l’ufficio legislativo del ministero del Lavoro.

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I nuovi obblighi informativi per l’attivazione dei rapporti di lavoro (non solo subordinato, ma anche per le collaborazioni), disposti dal decreto legislativo 104/2022, che è la trasposizione nel nostro ordinamento della direttiva 2019/1152 sul lavoro trasparente, hanno finito per imporre alle imprese, nei fatti, di riprodurre per iscritto il contenuto (quasi) integrale delle regole che governano il rapporto di lavoro.

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Informativa unica, ma rafforzata, per i lavoratori pubblici e privati: un solo documento con le informazioni sulla privacy e con quelle sui sistemi decisionali e di monitoraggio automatizzato. A raccomandarlo è il Garante della privacy, che ha fornito le sue prime indicazioni a riguardo del rapporto tra decreto Trasparenza (dlgs n. 104/2022) e regolamento Ue 2016/679 (Gdpr). Lo ha fatto in una comunicazione del 13/12/2022 (resa nota dalla newsletter del 24/1/2023), inviata al ministero del lavoro e all'Ispettorato nazionale del lavoro.

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Il decreto Trasparenza (Dlgs 104/2022) contiene un adempimento che, a distanza di quasi un mese dalla sua entrata in vigore, sta generando tanti dubbi interpretativi negli uffici del personale: l’informativa relativa ai «sistemi decisionali e di monitoraggio automatizzati». Questa definizione viene direttamente dal diritto comunitario, dove viene già utilizzata per altri fini; ad esempio, nel Gdpr (regolamento 2016/679) è previsto il divieto di assoggettare un singolo individuo a una decisione generata «unicamente» da sistemi automatizzati, a meno che non siano previste adeguate misure di tutela dei diritti della persona.

A quasi una settimana dalla sua entrata in vigore, il Dlgs “Trasparenza” 104/2022 è ancora oggetto di analisi da parte degli addetti ai lavori, anche alla luce della circolare 4/2022 con cui l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha fornito delle prime indicazioni applicative, soprattutto riguardanti gli aspetti sanzionatori.Con la circolare 11/2022, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro riassume i nuovi adempimenti e il quadro sanzionatorio. 

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Il messaggio con il quale Whatsapp ha avvertito i propri utenti degli aggiornamenti che verranno apportati, dall’8 febbraio, nei termini di servizio - in particolare riguardo alla condivisione dei dati con altre società del gruppo - e la stessa informativa sul trattamento che verrà fatto dei loro dati personali, sono poco chiari e intelligibili e devono essere valutati attentamente alla luce della disciplina in materia di privacy. A renderlo noto con un comunicato stampa è la stessa Autorità per la protezione dei dati personali.

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Privacy e Lavoro nell'era degli algoritmi

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