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Filma la vicina sotto la doccia: assolto, ma chi si improvvisa paparazzo rischia
Un trentasettenne milanese è stato assolto dalla Corte di Cassazione dall'accusa di aver fotografato e filmato la vicina di casa che usciva nuda dalla doccia della sua abitazione senza preoccuparsi della finestra del bagno priva di tende. La notizia ha destato non poco scalpore nell'opinione pubblica, perché sembrerebbe che tale verdetto abbia sancito definitivamente l'addio alle speranze di vedere tutelata la nostra privacy almeno tra le mura domestiche.
Filmano e fotografano donna nuda in casa: denunciati
L'avevano ripresa e fotografata, a distanza, mentre nuda girava per casa propria. La donna si è accorta però di essere stata ripresa e non ha avuto esitazioni nel recarsi in Questura per presentare una querela. A scattare le foto e le riprese, sono stati due operai impegnati in un cantiere davanti al palazzo in cui abita la donna, una trentenne.
Formalizzazione dei ruoli previsti dal Gdpr: per imprese e p.a. è bene mettere nero su bianco chi fa cosa
Sbagliare la qualifica privacy può costare caro. La sanzione prevista dal Gdpr arriva fino a 10 milioni di euro o, se superiore, fino al 2% del fatturato mondiale annuo delle imprese. Per evitare ciò le imprese e le pubbliche amministrazioni devono districarsi tra le varie qualifiche e mettere sempre nero su bianco in un apposito atto/contratto il risultato di questo approfondimento. La mancata formalizzazione di ruoli è, infatti, autonomamente sanzionata, come è dimostrato dai provvedimenti n. 292, 293 e 294 del 22/7/2021.
Francia, multa da 100.000 euro per Google sul diritto all'oblio
La Cnil, la commissione nazionale francese per l'Informatica e la Libertà, ha condannato "Big G" a pagare una multa di centomila euro per violazione delle disposizioni sul «diritto all'oblio», il diritto cioè di veder cancellati dai motori di ricerca i link a notizie su una persona ritenute «inadeguate o non più pertinenti».
Furto di dati sul pc del dipendente in smart working, a pagare la sanzione è il datore di lavoro
Imprese sanzionate per violazione della privacy in caso di furto di dati dal computer personale del dipendente utilizzato dallo stesso per lavoro. È quanto deciso dal Tribunale amministrativo provinciale di Varsavia (sentenza del 13 maggio 2021, nel caso II SA/Wa 2129/20, solo ora resa nota), che, confermando un precedente provvedimento del Garante della privacy polacco, ha condannato un'università alla sanzione di circa 11 mila euro per non avere attuato misure adeguate a impedire la divulgazione di dati personali su un laptop di un dipendente.
Garante Privacy su data breach Inps: 'Entro 15 giorni l'istituto avverta utenti su violazione dati'
Quindici giorni per comunicare a tutti i diretti interessati le violazioni dei dati personali che si verificarono il primo aprile scorso, cioè nel click day, quando il sito dell'Inps venne preso d'assalto dai beneficiari delle misure di sostegno, previste dal Cura Italia. E' questo il termine che il Garante della Privacy ha ingiunto all'istituto di previdenza, con un provvedimento pubblicato sul sito dell'authority.
Garante Privacy, accertate violazioni di Uber su informativa e consenso
Informativa incompleta, dati trattati senza un valido consenso, mancata notifica della geolocalizzazione degli utenti. Queste le violazioni accertate nei confronti di Uber dal Garante privacy italiano, che avvierà un autonomo procedimento sanzionatorio e segnalerà la questione anche alle altre Autorità europee.
Garante Privacy, multa di 32mila euro al Blog delle Stelle
Una multa da 32mila euro. È la sanzione emessa dal Garante della privacy all’associazione Rousseau, responsabile del trattamento dati del sito del Movimento 5 stelle e notificato martedì scorso dai militari della guardia di finanza al presidente Davide Casaleggio nella sede milanese dell’ associazione.
Garante Privacy: è illecito qualsiasi utilizzo dei dati provenienti dalla violazione subìta da Facebook
Con riferimento ai dati di circa 36 milioni italiani, compresi in molti casi numeri telefonici e indirizzi mail, disponibili online a seguito di una violazione dei sistemi di Facebook, il Garante per la protezione dei dati personali ha chiesto al social network di rendere immediatamente disponibile un servizio che consenta a tutti gli utenti italiani di verificare se la propria numerazione telefonica o il proprio indirizzo mail siano stati interessati dalla violazione.
Garante, vietati i controlli indiscriminati su e-mail e smartphone aziendali
Il datore di lavoro non può accedere in maniera indiscriminata alla posta elettronica o ai dati personali contenuti negli smartphone in dotazione al personale. È un comportamento illecito. Lo ha ribadito il Garante della privacy vietando a una multinazionale l’ulteriore utilizzo dei dati personali trattati in violazione di legge. La società potrà solo conservarli per la tutela dei diritti in sede giudiziaria.